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   Ettore Scola                                                                                                               C'eravamo tanto amati

Schede
registi e
film


Mario Monicelli: il padre della commedia all'italiana

Elio Petri: il cinema di qualità al servizio dell'impegno politico

Pietro Germi: vizi e peccati della provincia italiana

Marco Bellocchio: il cinema gridato

Dino Risi: cartoline dall'Italia che cambia

Florestano Vancini: la storia in forma di cronaca

Antonio Pietrangeli: ritratto al femminile

Ettore Scola: viaggio tra sogni e speranze



Ettore Scola

     Viaggio tra sogni e speranze


Ettore Scola

 
 

  Dall'inizio degli anni cinquanta comincia a scrivere sceneggiature di commedie all'italiana, spesso in   coppia con Ruggero Maccari.

  Dalla fine degli anni '40 collabora con i testi a diverse trasmissioni di varietà sia radiofonici che televisivi della RAI, tra l'altro è coautore dei testi delle scenette settimanali interpretate da Alberto Sordi: il Conte Claro, Mario Pio, ecc..

  Esordisce alla regia nel 1964, ma il suo primo grande successo lo conseguirà dirigendo Alberto Sordi in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968): con l'attore romano lavorerà solo altre tre volte (in La più bella serata della mia vita, 1972, alcuni episodi dei Nuovi mostri, 1977, e in Romanzo di un giovane povero, 1995). Con Il commissario Pepe (1969) e Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca (1970) Scola entra nel decennio più importante della sua carriera. Nel 1974 dirige infatti il suo capolavoro, C'eravamo tanto amati, che ripercorre un trentennio di storia italiana attraverso le vicende di tre amici: l'avvocato Gianni Perego (Vittorio Gassman), il portantino Antonio (Nino Manfredi) e l'intellettuale Nicola (Stefano Satta Flores), tutti innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli). Nel film, dedicato a Vittorio De Sica, compaiono anche Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno nella parte di se stessi, oltre ad Aldo Fabrizi e Giovanna Ralli.

  Ormai Scola è un maestro del cinema italiano e un regista di fama internazionale che realizza film come Brutti, sporchi e cattivi (1976), grottesca commedia delle borgate romane con Nino Manfredi, e la storia semplice e poetica di Una giornata particolare (1977), con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, invecchiata dal suo grande amico Francesco Freda.

  Nel 1980 il regista tira le somme della commedia all'italiana ne La terrazza, amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra in crisi, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni. Nel 1982 affronta la Rivoluzione francese in Il mondo nuovo (1982), in cui Mastroianni impersona Giacomo Casanova.

  Scola riceve un'ottima accoglienza di critica e pubblico quando dirige La famiglia (1987), commedia che ripercorre 80 anni di storia (1906-1986) attraverso la saga di una famiglia con l'interpretazione di Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant.

  Altri film di rilevo sono Splendor (1988) e Che ora è? (1989), entrambi con Mastroianni e Massimo Troisi. Nel 1998 gira La cena, sempre con Gassman, la Ardant e la Sandrelli, nel 2001 Concorrenza sleale, con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gerard Depardieu, e nel 2003 il semidocumentaristico Gente di Roma.

  È stato nominato, su proposta del Direttore Artistico Felice Laudadio, presidente del Bif&st - Bari International Film&TV Festival (Bari, 22-29 gennaio 2011); nel maggio dello stesso anno riceve il David di Donatello alla carriera in occasione dei suoi 80 anni.

  Ettore Scola è sposato con la sceneggiatrice e regista Gigliola Scola.



C'eravamo tanto amati

 

C'eravamo tanto amati

 

Regia

Ettore Scola

 

  

Interpreti

Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores,

Stefania Sandrelli, Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi

 

Sceneggiatura

Age & Scarpelli, Scola

 

   Italia, 1974, b/n - col, 125 min

Dagli entusiasmi e le speranze del dopoguerra alle delusioni degli anni Settanta, un'apologia del populismo comunista contro l'inconcludenza di certi intellettuali, stanchi ma recuperabili, e i tradimenti centristi. Sceneggiato da Age, Scarpelli e Scola come un "impeccabile meccanismo a orologeria" che intreccia le storie dei tre protagonisti a una serie di scene da antologia (il portantino Antonio che ritrova Luciana sul set de La dolce vita; sempre Antonio che scambia Gianni per un posteggiatore a Piazza del Popolo), il film rivela una tenerezza e un'indulgenza verso i propri personaggi tali da fargli superare i limiti della commedia all'italiana, e in questo modo, mettendo al centro del film il tema del Tempo che scorre, l'intreccio narrativo permette di osservare con più emozione che amarezza i tanti ideali traditi che attraversano la storia dei tre (da quelli politici e sociali legati alla ricostruzione del Paese a quelli più culturali dell'impegno neorealista).

Dedicato a Vittorio De Sica (che, come Federico Fellini, Marcello Mastroianni e Mike Bongiorno, appare nel ruolo di se stesso) è anche un omaggio al neorealismo e al cinema italiano, tra ironia e malinconia.

 

(Il Mereghetti, Dizionario dei film 2008Dalai Editore)