Pietro Germi
Vizi e peccati della provincia italiana
(Genova, 14 settembre 1914
- Roma, 5 dicembre 1974)
Figlio di un operaio e di una sarta, si trasferisce a Roma per
iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia: dapprima segue i corsi di
recitazione, poi passa alla regia sotto Blasetti.
La sua opera prima è “Il testimone” (1945); poi si fa
notare con “In nome della legge” (1949), una sorta di western ambientato
nella Sicilia mafiosa, ed “Il cammino della speranza” (1950), su un gruppo di
zolfatari meridionali che emigrano in Francia. Dopo aver raggiunto il successo
con misurati melodrammi d’ambiente popolare (“Il ferroviere”, 1955) e
piccolo borghese (“L’uomo di paglia”, 1958), si sposta decisamente sul
registro della commedia, centrando immediatamente il bersaglio con “Divorzio all’italiana” (1962), che ottiene un
Oscar per la sceneggiatura e dà praticamente il nome ad un intero genere. Farsa
amara e pungente, dove viene stigmatizzato il concetto di delitto d’onore,
procura a Germi la fama internazionale, grazie anche ad una strepitosa
interpretazione di Marcello Mastroianni. Il seguente “Sedotta e abbandonata” (1964) affronta
tematiche e presenta personaggi similari, accentuando i toni grotteschi e una
certa concitazione narrativa. Satira di costume ed acre moralismo trovano,
infine, un perfetto punto di fusione in “Signore e signori” (1965), ove nel mirino del
regista finisce la perbenista provincia veneta, che nasconde dietro l’ossequio
formale al cattolicesimo infiniti ed inconfessabili vizi. Dopo il poco noto “L’immorale”
(1966), inizia l’inarrestabile decadenza dell’autore: “Serafino” (1968)
e “Le castagne sono buone” (1970) tessono improbabili elogi
dell’ingenuità e dei buoni sentimenti, “Alfredo Alfredo” (1972) è una
fiacca commedia antidivorzista. Mentre sta lavorando al progetto di “Amici miei” (1975) (poi ereditato da Monicelli), Germi scompare prematuramente per
una malattia epatica. Cineasta sottovalutato, artigiano di talento (Fellini lo chiamava “il grande falegname”,
mescolando aspetto fisico e valore professionale), è un narratore di storie
impeccabile: forse il migliore indigeno nel coniugare istanze artistiche e
ragioni spettacolari, nella direzione d’un cinema più statunitense che
nostrano.
Divorzio
all'italiana
Regia: Pietro Germi
Interpreti: Marcello Mastroianni,
Stefania Sandrelli, Leopoldo Trieste, Daniela Rocca, Lando Buzzanca
Sceneggiatura: Ennio De Concini, Pietro Germi, Alfredo Giannetti
Fotografia: Carlo Di Palma
Produttore: Franco Cristaldi per la Lux Film
Italia, 1962, b/n, 120 min
Il vecchio codice penale prevedeva generose attenuanti per il
cosiddetto "delitto d'onore". Un ottimo pretesto per una satira che
Germi, in collaborazione con gli esperti sceneggiatori De Concini e Giannetti,
architetta senza risparmiarsi nulla. E la satira, sapisamente interpretata da
Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Leopoldo Trieste e dalla giovanissima
Stefania Sandrelli, riesce. Il successo è di vaste proporzioni, l'interesse
critico è ovunque alto (all'estero l'espressione italian style, che traduce "all'italiana" in inglese,
entra nel linguaggio di tutti i giorni). Il film appartiene - osserva Enrico
Giacovelli - al filone della commedia meridionalistica, che applica lo stile e
la cattiveria delle commedie del boom a una società arcaica, eterna, una
società che vive in un certo senso fuori dall'Italia e fuori dal mondo.
Nell'Italia dei film di Risi certi fatti da Medioevo non accadrebbero, o quanto
meno accadrebbero in gran segreto. E probabilmente sarebbero meno intrisi di
misoginia. Misoginia che è il vero tema di Divorzio
all'italiana.
(Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario dei capolavori del cinema, B.
Mondadori, 2004)
Premi Oscar 1963:
miglior sceneggiatura originale
2 Golden Globe
1963: Samuel Goldwyn International Award,
miglior attore
in un film commedia (Marcello Mastroianni)
Festival di Cannes 1962: premio per la
miglior commedia
2 Nastri d'Argento
1962: miglior soggetto
originale, miglior attore
protagonista (Marcello Mastroianni)
BAFTA: miglior attore internazionale
(Marcello Mastroianni)