Le mari de la coiffeuse
(Il marito della parrucchiera)

Il cinema di Patrice Leconte, film dopo film, somiglia
sempre più a quello di Francois Truffaut.
(Claudio Siniscalchi, La Rivista del Cinematografo)
Patrice Leconte migliora. Prima nel cinema francese,
si era dato solo all'intrattenimento, anche facile, poi ha sorpreso tutti a
Cannes con Monsieur Hire, oggi, con questo film curioso, astratto e più sognato
che non reale, sorprende forse anche di più, e con impegni sottili.
(Gian Luigi Rondi, Il Tempo)
Si può riflettere senza parzialità sull'originalità e
sulla delicatezza di questo film lirico e intenso, ispirato a Truffaut e
condotto con mano gentile. Il film di Leconte ha una sua levità di tono tutta
particolare, che non cancella la profondità della riflessione ma la porge allo
spettatore con garbo sottile e complice ironia.
(Mirella Poggialini, L'Avvenire)
Avvolta da colori morbidi di sfumature azzurrine e
fredde, questa fiaba di amore assoluto non può non ricordare La signora della porta accanto di
Truffaut: la stessa esclusiva (ma non ossessiva) focalizzazione
sui gesti dell'amore.
(Fernaldo Di Giammatteo,
Dizionario dei capolavori del cinema).
