Chacun son cinéma
(A ciascuno il suo cinema)

Ogni
tanto gli anniversari non vengono per
nuocere.
È
il caso del
sessantesimo del Festival di Cannes che ha spinto il suo Presidente e
mentore
Gil Jacob a celebrare offrendo ai registi di cui sopra la
possibilità di
realizzare un film di 3 minuti avente al centro la sala cinematografica
o
comunque l'idea di film già realizzato. Quindi niente lavoro
del set, registi e
attori ecc... ma l'opera finita e il suo rapporto con il luogo che
resta ancora
(almeno idealmente) al centro della sua fruizione. Ne è
uscito un mosaico
davvero interessante di letture e di spunti.
È
impossibile
citarli tutti e quindi tratteremo, molto soggettivamente, di quelli che
più ci
hanno colpito. Lars Von Trier ha ancora una volta 'esagerato' (nel
senso
positivo del termine) mettendosi in scena nella proiezione ufficiale di
Manderlay
con a fianco un produttore che comincia a parlare di
quanto sia divenuto ricco grazie al cinema.
Lars lo
massacrerà nel senso più preciso del termine.
Takeshi
Kitano si
è regalato il ruolo di un proiezionista in un cadente cinema
di campagna che,
grazie alla sua imperizia, mostra all'unico spettatore in
sala solo dei
frammenti di un film distribuito da... Kitano Office.
Se
i Coen mettono
in scena un cowboy che va a vedere un film turco che finisce col
piacergli,
Abbas Kiarostami stupisce tutti rendendo omaggio a Franco
Zeffirelli e al suo Romeo
e
Giulietta
mostrando un cinema pieno di donne che si commuovono dinanzi
al film
del quale sentiamo il sonoro della sequenza finale.
Polanski
ci
riporta alla proiezione di Emmanuelle
e a una coppia
borghese scandalizzata da uno spettatore che, molte file più
indietro, sembra
intento a masturbarsi. Sembra... Non mancano i film densi di nostalgia
(ben due
omaggi a Bresson
e tre, se non abbiamo contato male, a Fellini).
A cui si
aggiunge l'autocitazione di Lelouch e del legame che si era creato tra
suo
padre e sua madre e Ginger Rogers e Fred Astaire.
Un'ultima
annotazione per la nutrita presenza (i registi non sapevano nulla dei
progetti
altrui) di non vedenti in un film
collettivo sul cinema. Non è per nulla strana come si
potrebbe pensare in un
primo momento. Il cinema ha un significato anche per chi non vede ed
è giusto
che la cecità abbia assunto qui il ruolo di metafora forte.
Bille
August,
David
Cronenberg, Claude
Lelouch,
Jane
Campion, Michael
Cimino, Lars
von Trier, Olivier
Assayas,
Wim
Wenders, Manoel
de Oliveira, Joel
Coen, Atom
Egoyan, Abbas
Kiarostami, Raoul
Ruiz,
Gus Van Sant, Takeshi Kitano, Nanni Moretti, Zhang Yimou, Roman Polanski, Youssef Chahine, Ken Loach,
Ethan
Coen, Théo
Angelopulos, Jean-Pierre
Dardenne, Luc
Dardenne, Amos
Gitai, Walter
Salles,
Alejandro
Gonzalez Inarritu, Aki
Kaurismäki, Elia
Suleiman, Raymond
Depardon,
Andrei
Konchalovsky, Wong
Kar-wai, Chen
Kaige,
Hou Hsiao-Hsien, Tsai Ming-liang,
David
Lynch