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La moglie del soldato

 

Regia: Neil Jordan                                                                                                                    

Attrici e attori: Stephen Rea, Jaye Davidson, Miranda Richardson, Forest Whitaker

Genere: Thriller; Paese: Irlanda/Regno Unito; Durata: 112 min; Anno: 1992

Jody (Forest Whitaker), un soldato nero dell’esercito britannico, viene rapito da un commando terroristico dell’I.R.A. (Irish Republican Army) per ottenere uno scambio di ostaggi con un leader irlandese in mano al nemico. Durante la permanenza nel covo dei sequestratori, Jody capisce che l’unico modo per sopravvivere è la compassione umana e familiarizza con Fergus, l’unico rapitore a mostrarsi più indulgente e comprensivo, interpretato da Stephan Rea. Jody prega così Fergus di contattare Dil (Jaye Davidson) la sua ragazza, che fa la parrucchiera a Londra, una volta che lui sarà stato ucciso. La promessa verrà mantenuta, scatenando una serie di colpi di scena che permetteranno di conoscere la vera identità di questi personaggi e la loro reazione davanti alle vicende, ingarbugliate ma appassionanti, in cui sono coinvolti.

La trama apparentemente lineare del film è in realtà una sequenza di eventi che rende difficile racchiudere la pellicola in un genere specifico. Se la prima parte è un dramma a sfondo politico che sfocia nel thriller con il rapimento di Jody, la seconda ci porta in un melodramma sentimentale per finire in un noir amoroso. La pellicola si fonda su un’ambiguità narrativa che trae origine dalla spiazzante ambiguità tematica: la scoperta che Dil, sensuale, grintosa e dolce allo stesso tempo, è una ragazza transessuale distrugge Fergus, che ha cambiato identità diventando Jimmy Prescott. Fergus di lei non aveva capito nulla, ma aveva visto solo quello che voleva vedere. Come poco, forse, aveva capito della sua nuova identità. Solo Dil ha il coraggio di essere veramente ciò che è, non si nasconde, semmai sono gli altri che non la vedono perché le impongono il proprio sguardo.

Neil Jordan costruisce così una storia originale, dura e straziante, mai volgare, in cui le emozioni sono contrastanti perché la natura umana, che ognuno di noi segue, a volte in preda all’istintività, è piena di contraddizioni. La moglie del soldato è un film complesso, labirintico in cui ci si ritrova profondamente coinvolti in una vicenda e nei suoi personaggi per poi scoprire che l’intera storia ruota intorno ad altro. Ma non ci si sente traditi. D’altronde l’esistenza ci mette davanti a situazioni sorprendenti e la reazione dei nostri sentimenti può essere davvero imprevedibile: qualunque sia, a essa non possiamo sottrarci. Uscito a fine 1992, dopo un parziale flop in Gran Bretagna dove il conflitto nordirlandese era un tema scottante, il film ebbe un notevole successo internazionale e valse a Neil Jordan l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

(Mariangela)